Oltre al vedere – Cultura Meccanica

Un’esperienza multisensoriale pensata per rendere maggiormente fruibili i grandi capolavori della storia dell’arte a persone cieche e ipovedenti.
Una tavola 3D interattiva che crea un percorso di esplorazione audio-tattile.

Nato dalle logiche fondanti di Cultura Meccanica®, e legato ai principi di responsabilità sociale, Oltre al Vedere è un progetto nato per rendere maggiormente fruibili i capolavori della storia dell’arte a persone cieche e ipovedenti, attraverso lo sviluppo di tavole audio-tattili interattive.

Attraverso l’applicazione del metodo DescriVedendo e grazie alla ricerca congiunta del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano e dell’Associazione Nazionale Subvedenti, è stato realizzato un primo prototipo di tavola audio-tattile. Questo progetto celebra i 160 anni del Politecnico, prendendo ispirazione dall’opera che ha dato origine al logo dell’ateneo: il cartone preparatorio della “Scuola di Atene” di Raffaello Sanzio, custodito presso la Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

Non solo: si è giunti alla redazione delle linee guida che consentiranno un più rapido sviluppo della sperimentazione in questo campo innovativo.

Il progetto è stato presentato il 3 dicembre 2024, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, dal Politecnico di Milano, la Pinacoteca Ambrosiana e l’Associazione Nazionale Subvedenti, presso gli spazi della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.

https://ambrosiana.it/partecipa/mostre-e-iniziative/oltre-al-vedere/

 



Cultura Meccanica – Politecnico di Milano

CULTURA MECCANICA® è un marchio in contitolarità tra il Politecnico di Milano e lo Studio Francesca Brambilla Comunicazione; esso nasce dalle politiche e dalle attività di terza missione del Dipartimento di Meccanica, con il preciso scopo di promuove e divulgare la conoscenza, l’attività e le logiche del fare meccanico attraverso differenti forme di comunicazione/media quali mostre, performance, spettacoli d’arte, musica, danza e teatro.
Pensata per declinare la terza missione anche in termini public engagement e responsabilità sociale, CULTURA MECCANICA® trova ispirazione sia nelle attività di ricerca del Politecnico sia nelle aziende.

CULTURA MECCANICA® SVILUPPA E PROMUOVE:
– Convegni
– Workshop
– Laboratori e Seminari
– Esposizioni temporanee
– Residenze
– Mostre d’arte
– Eventi culturali
– Concerti e spettacoli
– Festival

Sono profondamente convinto che il ruolo formativo e sociale di una università non si esaurisca nell’insegnare le discipline che la caratterizzano (prima missione) e nelle stesse fare ricerca (seconda missione), ma trovi compimento nella terza missione ovvero nell’insieme delle azioni di valorizzazione e di impiego della conoscenza con le quali gli atenei entrano in relazione diretta con soggetti e gruppi sociali ulteriori rispetto a quelli naturali  (studenti, enti di ricerca, aziende,…) e, rendendosi disponibili a modalità di interazione dal contenuto e dalla forma assai variabili e dipendenti dal contesto, contribuiscono allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.
Nel mio programma di mandato di direttore ho dunque voluto inserire la voce cultura volendo assegnare al dipartimento anche il ruolo di promotore di eventi e iniziative per il territorio di riferimento, la Bovisa, e, se possibile, la città tutta.
Il tutto con un problema: per dirla con il Manzoni, da “vile meccanico”, mi mancavano le competenze e le conoscenze per costruire un progetto di livello. La svolta è stata parlarne con Francesca Brambilla che – colpita e forse anche affascinata dalle grandi strutture e attrezzature dei laboratori” – con il suo entusiasmo, competenza e sensibilità ha elaborato il progetto CulturaMeccanica di cui questa mostra è il primo evento.

Prof. Marco Bocciolone, Direttore del Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano
Tratto dall’opuscolo della mostra : Jonathan Guaitamacchi, Bovisa from ’97 to’17

Cos’è il progetto Cultura meccanica presentato dal dipartimento di meccanica del Politecnico di Milano.

Leggi l’articolo integrale su > https://forbes.it/2022/12/06/progetto-cultura-meccanica-politecnico-milano/



L’arte di comunicare la fabbrica

Nuovo atto del progetto CULTURA MECCANICA®: il saggio L’arte di comunicare la fabbrica

Lo studio è stato incaricato di redigere il capitolo L’arte di comunicare la fabbrica per il catalogo della mostra Transizioni. Impresa – Lavoro – Società, progettata da Fondazione Ansaldo e già allestita a Genova nel 2023. Il catalogo della mostra, con traduzione in inglese, edito da Il Geko Edizioni – Genova, è in vendita nel circuito delle librerie nazionali e sulle principali piattaforme on-line. Il catalogo include anche una serie di QR code per la visualizzazione di contenuti multimediali.

La mostra Transizioni. Impresa – Lavoro – Società, progettata da Fondazione Ansaldo, è stata riallestita presso lo spazio mostre Guido Nardi del Politecnico di Milano da novembre 2024 a febbraio 2025. Il ricco corredo fotografico e audiovisivo proveniente dagli archivi di Fondazione Ansaldo è arricchito da numerose immagini strettamente legate a Milano e al suo territorio provenienti dall’Archivio Storico Fondazione Fiera Milano, dall’Archivio Storico Fotografico AEM, Fondazione AEM – Gruppo A2A, dall’Archivio Storico Breda – Associazione Museo della Melara e dalla Biblioteca Famiglia Meneghina – Società del Giardino. Questi materiali sono ulteriormente impreziositi da una nutrita selezione di opere d’arte utili a meglio comprendere lo stretto rapporto tra arte, industria e società concessi in prestito da musei e collezioni private quali le Gallerie d’Italia, l’Archivio Flavio Costantini, la Galleria Martini & Ronchetti e il Politecnico di Milano. Grazie alla collaborazione con quest’ultimo è esposto in  mostra il polittico Epigenesi di Jonathan Guaitamacchi composto da sette opere distinte di grande formato. I lavori di Jonathan Guaitamacchi nascono dalla forte esperienza compiuta dall’artista nel luogo simbolo dell’industrializzazione milanese, l’officina del Gas AEM in Bovisa.

https://www.fondazioneansaldo.it/index.php/transizioni-impresa-lavoro-societa-milano

 



Urbem et suburbium

Si è tenuta a Lecco, presso gli spazi della Torre Viscontea, la mostra personale dell’artista Jonathan Guaitamacchi dal titolo Urbem et suburbium, curata dallo studio, dal 29 giugno e al 28 luglio 2024.

La mostra, inserita nel calendario eventi della città di Lecco, è stata patrocinata dal Comune di Lecco e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Lecco.
Attraverso una selezione di tecniche miste, la mostra vuole offrire al pubblico un’esperienza di riflessione profonda sulla natura dell’ambiente costruito e sulle esperienze umane che lo abitano.
I quadri dell’artista internazionalmente riconosciuto, sono metafore della realtà fissate sulla tela da un costante bicromatismo, visioni costruite attraverso un linguaggio che si muove tra pittura e architettura sono vedute metropolitane, prospettive a volo d’uccello, paesaggi urbani e panoramiche.

Un ringraziamento speciale va a Morganti Insurance Brokers, Valassi Costruzioni, Mario Nava spa, il cui generoso supporto ha reso possibile questa mostra, congiuntamente al supporto tecnico fornito da Tipografia Grafica Colombo e Paper Board Alliance.

 

Guaitamacchi, con un linguaggio che si muove tra pittura e architettura, dipinge paesaggi la cui dissolutezza proviene direttamente dalla memoria: vedute metropolitane, prospettive a volo d’uccello, paesaggi urbani, panoramiche. Il ricordo è un ricordo fotografico. Contesti urbani che sprigionano la tensione dell’atmosfera immobilizzandola in linee prospettiche che, se da un lato conferiscono dinamicità al quadro, dall’altro lo immobilizzano in una dimensione atemporale.
Elabora immagini che restituiscono da una parte il senso del luogo, dell’atmosfera sospesa, ferma, dall’altra sussurrano d’andare oltre: superare il luogo fisico per addentrarsi in quello mentale. Il risultato sono paesaggi visionari che accendono lo sguardo per condurlo oltre l’apparenza.
Sinonimo di enigma, negazione, sintesi, il nero è la base, il punto di partenza dal quale l’artista con il bianco dipinge le sue visioni: essenza di un processo che stratifica le esperienze accumulate, le sensazioni, il fluire del pensiero, il rapporto con la storia, la memoria, l’oblio.
Costruite sugli opposti di positivo e negativo, spazio pieno e spazio vuoto, il risultato sono immagini che vanno al di là delle reali coordinate di spazio e tempo.
Guaitamacchi non racconta le case, le fabbriche, le strade, ma il loro riflesso: dettaglia e generalizza aprendo un varco verso una realtà umanamente confusa, equivoca, sfuggente, sola.
Lo stupore nasce dalla consapevolezza della distanza che ci separa dall’oggetto.

Jonathan Guaitamacchi – Urbem et suburbium



“Un archivio in-vita” – Mostra Badoni

Ideazione e curatela del progetto
Un archivio in-vita – Famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni

Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco
28 marzo – 28 giugno 2019

Questa mostra non vuole essere un esercizio della memoria ma piuttosto un luogo di attivazione del presente.

Il titolo scelto, un archivio invita, nasce dal desiderio di aprire una traccia vitale, invita-nte appunto, che promuova e stimoli più ampie e ambiziose avventure: aprire nuovi possibili percorsi per immaginare il futuro.

La mostra nasce dalla consultazione dell’archivio personale di Giuseppe Riccardo Badoni, ancora oggi custodito in una stanza dedicata nella casa famigliare e “dell’Archivio della famiglia Badoni”, depositato dalla famiglia stessa, titolare delle carte, presso i Musei civici di Lecco nel 1989 e successivamente donato nel 1998. In particolare, nella mostra si dà vita al personaggio di Giuseppe Riccardo Badoni, attivo sulla scena lecchese, nazionale e internazionale, per oltre 50 anni, tra il 1910 e il 1960. E’ lui il soggetto che in archivistica viene chiamato “produttore”. Ha generato nel corso della sua vita due archivi: uno famigliare e uno industriale.

Ha raccolto documenti ufficiali, lettere pubbliche e private, disegni, fotografie. Tutto è stato, su sue precise disposizioni, ordinato e catalogato in un ordine fisso. Proprio la fissità dell’ordine ha garantito e garantisce ai fruitori di ogni archivio di trarne una propria personalissima storia.  L’osservatore ha dato la propria forma all’ osservato.

L’osservatore, in questo caso, è stata la famiglia e in particolare l’ultima figlia di Giuseppe Riccardo: Marta, mia prozia. Al lungo e condiviso lavoro di ricerca delle fonti, è seguita l’analisi.

Marta, medico psicanalista, ha ricostruito non solo la storia di un padre, ma dell’uomo e dell’industriale che è stato.

Nella speranza di far vivere questa mostra e questi archivi, abbiamo puntato sulla vitalità della rete aprendo un sito internet anch’esso diviso in due sezioni: una relativa alla mostra e una relativa alle Officine Badoni. La speranza è che questo archivio virtuale possa restare in-vita, alimentarsi nel tempo con il lavoro di chi, dopo di noi, racconterà nuove storie.



Epi-Genesi: opera Jonathan Guaitamacchi
Categorie: Eventi e momenti.

 L’opera Epi- Genesi dell’artista Jonathan Guaitamacchi, arricchisce la collezione d’arte del Politecnico di Milano

Artista profondamente legato alla Bovisa Jonathan Guaitamacchi, con la mostra “Bovisa from ‘97 to ‘17” tenutasi anni fa nel Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, è stato formalmente il primo ospite del progetto Cultura Meccanica.

Progetto pensato e voluto dal Dipartimento di Meccanica e curato da Francesca Brambilla, Cultura Meccanica, guardando oltre le missioni fondative dell’università – formazione e ricerca – mira a declinare la “terza missione” anche con la promozione di azioni di valorizzazione culturale e di impiego sociale.

Sensibile sostenitore del progetto, Guaitamacchi, ha voluto sposarne la missione donando al Dipartimento un’imponente opera che avrà collocazione permanete dal titolo Epi-Genesi.

Partendo da vecchi scatti fotografici, l’artista è riuscito ad attualizzare i movimenti meccanici che sono nella memoria delle immagini, delle industrie del passato, della ruggine, inserendosi nella storia di Bovisa.

“Rigorosamente in bianco e nero, Epi-Genesi è un polittico composto da 7 opere di grandi dimensioni. Il punto di partenza sono gli scatti fotografici impressi 20 anni fa nell’area dei gasometri, il resto è poesia. Metafora in grande scala di un taccuino alla Chatwin, Epi-Genesi è un viaggio dentro la memoria, l’emozione, l’inconscio, che, grazie a nuove “sovrimposizioni”, divengono e cambiano con il divenire del tempo.”

L’importanza di tale donazione sta nel profondo significato che Bovisa ha e ha avuto sia per l’autore che per il Politecnico che in Bovisa ha investito e pianificato il suo futuro.

Collocata negli spazi del Dipartimento di Meccanica Epi-Genesi sarà liberamente fruibile nei normali orari d’apertura dell’università.

Via Giuseppe La Masa 1 (edificio 23)

Orario 9.00 – 18.00 / sabato e domenica chiuso

Ingresso libero



The Guzzism

THE GUZZISM 100+1: non solo le moto!

Ogni anno Mandello del Lario si tinge di rosso, la città viene invasa dal rombo dei motori delle moto, la fabbrica apre le sue porte ai riders di tutto il mondo. La Moto Guzzi non è solo un’azienda ma è storia, coraggio, amicizia, genio, follia, ha il sapore del lago e delle montagne mandellesi, del ferro delle officine meccaniche. Il tutto si può riassumere nello spirito di chi, guardando sempre avanti è animato dal desiderio di rinnovare e rinnovarsi.
Il “guzzismo” è un sentimento, un atteggiamento collettivo, un comune sentore.

È proprio per celebrare Mandello e il suo Guzzismo che nasce The Guzzism: un progetto nato da un’idea di Paolo Vallara, grafico e designer lecchese. The Guzzism si pone come obiettivo principale di essere testimonianza diretta, occhi e voce delle GMG, del Motoraduno Internazionale e del vero spirito “guzzista”: libertà, passione per i motori e incontro con persone speciali.

Un progetto in collaborazione con l’amministrazione comunale di Mandello del Lario (assessorato al Turismo) e il Comitato Motoraduno Internazionale.

Il progetto si è sviluppato in tre atti: un reportage, un’esposizione, un magazine.

  1. Tre fotografi Andrea Arrigoni, Enrico Tita Frigerio e Giuseppe Pittore sono stati inviati sul campo, in mezzo ai luoghi e agli eventi clou del raduno per documentare facce, territorio, passione, motori.
  2. La mostra “The Guzzism 100+1 live” è stata allestita in uno dei posti più rappresentativi di Mandello, i vecchi portici dell’area pedonale  a cura di Guido Camandona.
  3. Tutte le foto sono state raccolte in un grande archivio e sono selezionate con cura per la redazione del Magazine in collaborazione con lo studio Francesca Brambilla Comunicazione: per questa operazione di stesura sono stati coinvolti i diretti interessati, ovvero i guzzisti europei che hanno potuto inviare i loro pensieri e ricordi.

— https://theguzzism.com/



L’intuito statico – opere di Pier Luigi Nervi

Lo studio è stato incaricato della realizzazione di un video emozionale introduttivo sull’opera del grande maestro Pier Luigi Nervi per accompagnare l’esposizione permanente “Pier Luigi Nervi Architettura come Sfida” curata da  arch. Alessandro Colombo e
arch. Paola Garbuglio per la Fondazione Pier Luigi Nervi Project e allestita presso gli spazi del laboratorio Pier Luigi Nervi del Polo territoriale di Lecco.

L’Intuito Statico, questo il titolo scelto per il racconto visivo, è stato realizzato in collaborazione con Maddalena Parise / lacasadiargilla, con la voce di Fortunato Leccese e il paesaggio sonoro, appositamente studiato, di Alessandro Ferroni.

 

Dodici icone dell’architettura di Pier Luigi Nervi, ciascuna rappresentata attraverso un modello strutturale realizzato in stampa 3d, una serie di disegni – copie anastatiche degli originali -, alcuni scatti fotografici d’epoca e contemporanei. In particolare, le immagini contemporanee, a cura di Mario Carrieri, “rileggono”, in uno straordinario tour mondiale, l’opera di Nervi a più di mezzo secolo di distanza dalla sua realizzazione. Forte della memoria e della conoscenza, il laboratorio Nervi si presenta così come il luogo deputato a proseguire il lavoro di ricerca e approfondimento.

www.laboratorionervi.polimi.it

 



e-dAncity – Cultura Meccanica

Politecnico di Milano

Dipartimento di Meccanica 27 e 28 maggio 2019

Ideazione e cura del progetto

Inserito nel progetto di Cultura Meccanica, il progetto Kiss the Frog, arriva al suo secondo atto con la messa in scena di una performance di danza contemporanea e musica elettronica: e-dAncity.

Il progetto vede il dipartimento di meccanica del Politecnico di Milano e il gruppo artistico Cracking Art uniti a favore dello sviluppo di una economia circolare e relativa rigenerazione.

Oltre all’installazione artistica che ha invaso con circa 60 rane di plastica le  facciate del dipartimento di meccanica, l’attenzione sull’iniziativa resta viva con la performance studiata ad hoc dal coreografo Simone Magnani, la partecipazione di ballerini professionisti, alcuni allievi della scuola di Danza Contemporanea Artichoke e il quartetto  “Plugged Minds”.

 



Dipartimento di Meccanica @polimi

Attività di supporto esterno alla comunicazione, strategia e gestione dei canali social 

Lo studio offre attività di supporto esterno alla comunicazione del Dipartimento di Meccanica del Politecnico
di Milano.
Attività svolte e in corso: studio strategia, elaborazione piano editoriale contenuti per Instagram, Linkedin e newsletter.
Ideazione, progettazione, coordinamento editoriale e grafico della rivista Meccanica Magazine ( Il magazine del Dipartimento
di Meccanica, registrato presso il Tribunale di Milano).
@meccpolimi

www.mecc.polimi

instagram: meccpolimi

Linkedin: MECCPolimi

 



Pictalab Milano

Servizi di comunicazione e gestione social

Dare forma alle idee della committenza è uno degli obbiettivi di Pictalab,  un laboratorio artigianale d’eccellenza che progetta e realizza soluzioni decorative personalizzate su pareti, soffitti, pavimenti, carta e oggetti d’arredo.

Lo studio cura per Pictalab attività di PR digitali, promozione e comunicazione del brand attraverso Instagram. Per l’atelier ha sviluppato l’ideazione e la realizzazione di una immagine coordinata. Oltre al catalogo cartaceo studiato in ottica modulare con una soluzione “a schede” abbiamo seguito il restyling del sito internet in ottica user friendly, per guidare l’utente all’interno del meraviglioso mondo di Pictalab: il sito contiene più di 500 immagini delle differenti collezioni oltre
che video realizzati in collaborazione con la rivista Bazaar Italia e il catalogo in versione sfogliabile.

instagram: @pictalabmilano

www.pictalab.com

 



“Un archivio in-vita” – catalogo

Ideazione e curatela del progetto
Un archivio in-vita – Famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni

Il progetto è dedicato alla figura di Giuseppe Riccardo Badoni e racconta da un punto di vista privato e familiare la storia di un’importante realtà industriale del Novecento attraverso le testimonianze degli uomini che l’hanno vissuta.

Non essendo il nostro ruolo quello di conservatori né d’archivisti, ci siamo presi la licenza di esporre pochi documenti in originale e agire liberamente: raccontare una storia.

Pensando agli Archivi di Stato, composti da centinaia di metri lineari di SCAFFALI e migliaia di FALDONI, abbiamo deciso di utilizzare questi due elementi come supporti allestitivi. I faldoni, grandi monumenti di cartone, perché l’archivio è fatto prevalentemente di carta, raccontano la storia dell’uomo; gli scaffali, non a caso di ferro, elemento che casualmente ci riporta alla Badoni, ricostruiscono la storia industriale.
Anche il catalogo che abbiamo pensato è un “pezzo di archivio”, una cartelletta che racchiude le pagine della storia dell’azienda e della famiglia Badoni.

 



“Un archivio in-vita” @meccpolimi

Ideazione e curatela del progetto: Un archivio in-vita – Famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni

Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Meccanica
Milano, Via La Masa
3 ottobre – 15 novembre 2019 

Questa mostra non vuole essere un esercizio della memoria ma piuttosto un luogo di attivazione del presente.

Il titolo scelto, un archivio invita, nasce dal desiderio di aprire una traccia vitale, invita-nte appunto, che promuova e stimoli più ampie e ambiziose avventure: aprire nuovi possibili percorsi per immaginare il futuro.

La mostra nasce dalla consultazione dell’archivio personale di Giuseppe Riccardo Badoni, ancora oggi custodito in una stanza dedicata nella casa famigliare e “dell’Archivio della famiglia Badoni”, depositato dalla famiglia stessa, titolare delle carte, presso i Musei civici di Lecco nel 1989 e successivamente donato nel 1998. In particolare, nella mostra si dà vita al personaggio di Giuseppe Riccardo Badoni, attivo sulla scena lecchese, nazionale e internazionale, per oltre 50 anni, tra il 1910 e il 1960. E’ lui il soggetto che in archivistica viene chiamato “produttore”. Ha generato nel corso della sua vita due archivi: uno famigliare e uno industriale.

Ha raccolto documenti ufficiali, lettere pubbliche e private, disegni, fotografie. Tutto è stato, su sue precise disposizioni, ordinato e catalogato in un ordine fisso. Proprio la fissità dell’ordine ha garantito e garantisce ai fruitori di ogni archivio di trarne una propria personalissima storia.  L’osservatore ha dato la propria forma all’ osservato.

L’osservatore, in questo caso, è stata la famiglia e in particolare l’ultima figlia di Giuseppe Riccardo: Marta, mia prozia. Al lungo e condiviso lavoro di ricerca delle fonti, è seguita l’analisi.

Marta, medico psicanalista, ha ricostruito non solo la storia di un padre, ma dell’uomo e dell’industriale che è stato.

Nella speranza di far vivere questa mostra e questi archivi, abbiamo puntato sulla vitalità della rete aprendo un sito internet anch’esso diviso in due sezioni: una relativa alla mostra e una relativa alle Officine Badoni. La speranza è che questo archivio virtuale possa restare in-vita, alimentarsi nel tempo con il lavoro di chi, dopo di noi, racconterà nuove storie.



Giorgio de Chirico: una gita a Lecco

Cura della mostra Giorgio de Chirico: una gita a Lecco 

Palazzo delle Paure, Lecco giugno-settembre 2015

Il progetto, nasce da uno scritto autografo di Giorgio de Chirico (datato 17 aprile 1939) pubblicato su “Aria d’Italia” con titolo Una gita a Lecco.

Tradotto in una narrazione visiva, il racconto si manifesta in un’installazione multimediale. L’ambizione è restituire in maniera originale e innovativa il mondo dei riferimenti geografici, culturali, letterari, artistici e mitologici che formano il paesaggio immaginario dentro cui si muove un artista, facendoci riflettere sul fatto che l’interdisciplinarietà, il gusto della conoscenza del passato e la capacità di osservare il lavoro di altri sono requisiti imprescindibili e fondamentali per la “professione del creativo”. Con un pensiero fatto di immagini, il metodo che abbiamo adottato è stato quello di restituire l’atmosfera, il contesto, smontando e rimontando.

Progetto e allestimento: Giulio Ceppi

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Una-gita-a-Lecco-con-Giorgio-de-Chirico-9ec62017-71b6-473f-8137-bec6b219b47e.html



Insieme ad arte – Università, Impresa, Arte

Agire congiuntamente per mettere al centro la cultura: questo lo scopo del progetto Insiemeadarte

Promosso dal Politecnico di Milano in collaborazione con API e Confindustria, INSIEMEADARTE, ha voluto stimolare e sostenere il dialogo tra università, imprese, istituzioni pubbliche e privati nell’intento di arricchire e favorire la crescita e lo sviluppo del territorio.
Con il coinvolgimento attivo di 9 aziende e 9 artisti, il primo passo è la creazione di una collezione d’arte contemporanea per la città di Lecco. Tutto il resto è ancora da fare.

Progetto a cura di Francesca Brambilla per Politecnico di Milano
Catalogo ed. Skira a cura di Francesca Brambilla e Marco Meneguzzo



Luoghi e vie della fede in Provincia di Lecco
Categorie: Eventi e momenti.

Progetto di salvaguardia e promozione del patrimonio degli edifici di culto in Provincia di Lecco
Valorizzazione del crescente turismo religioso

Luoghi e Vie della fede è un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla Regione Lombardia e coordinato dall’Amministrazione provinciale lecchese.

Per il progetto, che inizialmente prevedeva la promozione dei soli 10 luoghi soggetti a ristrutturazione, lo studio, inizialmente incaricato di curare la cartellonistica
e la comunicazione del progetto, ha sviluppato, in stretta collaborazione con la Camera di Commercio di Lecco, un itinerario molto più inclusivo, aggiungendo
ai 10 edifici indicati dal bando altri 40 edifici di culto. Si è voluta evidenziare e potenziare l’importanza dei differenti itinerari già presenti sul territorio mettendoli in rete. Per ogni luogo dell’itinerario (50) lo studio ha redatto contenuti testuali, riferimenti bibliografici e link ad altri percorsi ( tutte le schede sono state visionate da Giovanna Virgilio, referente SIRBeC del Polo Provinciale). Insieme al fotografo Giovanni Mereghetti, è stato creato un importante archivio fotografico dei luoghi sacri inseriti nel percorso.

http://www.viedellafede.lecco.it/

http://www.triwu.it/sezione-made-in-lecco/-/asset_publisher/E9rU/content/lab-lecco-culture?p_r_p_564233524_categoryId=130870

Credits
Progetto promosso e sostenuto da Regione Lombardia e Provincia di Lecco
Project management Camera di Commercio di Lecco
Definizione degli obbiettivi/contenuti Francesca Brambilla Comunicazione
Fotografie SpazioFotoMereghetti
Progetto grafico Open Space
Sistemi informativi Lariodesk Informazioni
Traduzioni Kontakt Digital
Referente Polo provinciale SIRBeC Giovanna Virgilio

 



Keim. Colori per sempre

Servizi di comunicazione e gestione social

Dal 2010 lo studio si occupa della comunicazione esterna con attività di ufficio stampa, organizzazione di convegni e gestione social per la filiale italiana della storica azienda tedesca KEIM.
L’inizio della straordinaria invenzione dei colori minerali KEIM è stato segnato da tre personaggi emergenti del loro tempo: Johann Wolfgang von Goethe, Ludovico I Re di Baviera e buon ultimo l’artigiano e ricercatore Adolf Wilhelm Keim, l’inventore vero e proprio di questi colori.
I componenti naturali dei colori minerali KEIM sono la base della loro ineguagliabile qualità: silicato di potassio liquido come legante che nella sua struttura e durezza è simile al cristallo di roccia, sostanze minerali di riempimento e pigmenti inorganici.
Il principio della tecnica dei colori ai silicati si basa sulla proprietà di silicizzazione del colore con il fondo trattato. Si forma un legame minerale inscindibile fra colore e supporto (intonaco , calcestruzzo, pietra naturale ecc.). La sezione dell´intonaco dimostra questo processo di mineralizzazione, conosciuto anche come processo di aggregazione, che è visibile con l´aggiunta del fissativo colorato KEIM (silicato liquido di potassio).

 

https://www.keim.com/it-it/